Il Barbaresco è un grande rosso piemontese, un simbolo aristocratico dalle origini antiche e leggendarie. Anticamente il luogo dove oggi sorge l'omonimo borgo era ricoperto da una foresta così fitta da permettere ai Liguri che vi si erano rifugiati di trovare scampo dalla cavalleria romana. Proprio perché rimasta estranea ai confini dei loro domini, i Romani la denominarono "barbarica silva": da questa espressione deriva l’antico toponimo Barbaritium, evolutosi poi nel nome attuale. Prodotto da uve Nebbiolo coltivate nelle Langhe settentrionali, viene messo in commercio dopo una maturazione di minimo 26 mesi, di cui almeno 9 in botte di legno. L’identificazione dei cru più vocati (Asili, Rabajà, Gallina, Pajoré e altri) e il lavoro di produttori mitologici hanno imposto questa eccellenza enologica all’attenzione mondiale. Oggi merita un posto nell’Olimpo dei rossi italiani più prestigiosi e longevi: le migliori interpretazioni possono evolversi e maturare in bottiglia anche per decenni.